LETTERE

GENITORI, FIGLI E CHIAVI DI CASA Condivido le tesi espresse dall’ avv. Corrado Bacci nello scritto apparso su “la Repubblica” del 7 agosto. In esse si imputava alla mancata accettazione sociale (in primis familiare) dell’ ambizione sessuale delle coppie illegittime, o non ancora legittimate, con la conseguente forzata e ripetuta colpevolizzazione degli incontri amorosi, la colpevole offerta di momenti (tempi e luoghi) favorevoli alla realizzazione dei noti scempi del “mostro fiorentino”. Credo che questa generalizzata “pruderie” sia in stretto rapporto con quella concezione moralistica e convenzionale che è così profondamente radicata nelle nostre istituzioni, morali e materiali, e che trae spunto da alcuni degli aspetti più tipici e deteriori di quella dottrina cattolico-integralista che spesso condiziona la nostra formazione culturale. Assai arduo appare pertanto il tentativo di sradicare questa mentalità perbenista e benpensante di cui il prof. Apici, nel suo intervento su “la Repubblica” del 17 agosto, si erge a campione. Dal suo scritto traspare un senso come di sacrilegio alla ipotesi di consegnare le chiavi di casa ai propri figli e andarsene a fare una passeggiata, affinchè questi possano utilizzarla per farci “i loro comodi”. Ma il comfort domestico non dovrebbe forse essere un bene ad uso e consumo di tutto il nucleo familiare? Renzo Berti Pistoia Vorrei rivolgermi direttamente al signor E. Apici di Firenze (lettera a Repubblica del 17/8). Signor Apici, quanto scritto dall’ avvocato Bacci ( (e che lei ha perfettamente capito) costituisce una “forzatura” nell’ evolversi del costume nella nostra società. Solo che la forzatura non è dell’ avvocato, ma in quanto è avvenuto a Firenze negli ultimi tempi. Il problema che abbiamo di fronte in questo momento, a parer mio, non è di costume ma di sicurezza. La sua soluzione non può quindi spettare che alle persone che hanno la responsabilità di assicurare tale sicurezza ai loro figli. Quanto poi alle chiavi del suo appartamento, non vedo chi possa rispondere alla sua domanda se non lei. Non in relazione ad astratti dilemmi educativi, ma semplicemente pensando alla sessualità dei suoi figli e al loro diritto di viverla senza pericolo, nè per la loro vita nè per la loro dignità. Bruno Simi Milano TUTTO ESAURITO? NON AD AMALFI “Repubblica” ha scritto qualche giorno fa che dal mese di agosto non sarà più possibile trovare un posto-letto nei novecento alberghi della costiera amalfitana. Non so quale sia la vostra fonte, ma la notizia è completamente falsa. A parte il numero degli alberghi che non è di 900 bensì di 138 (includendo le pensioni) il caso di presenze varia nei diversi alberghi dal 30 al 50% e ciò lungo tutta la costiera. Pertanto posti-letto liberi ce ne sono a volontà. Faccio anche presente che la costiera amalfitana è con Nervi (Genova) zona ideale per i cardiopatici – io vi dimoro appunto per questo motivo – ed è una delle zone più belle del mondo. Inoltre, e qui parlo turisticamente, è una delle più convenienti villeggiature non solo in rapporto agli alberghi, ma anche ai ristoranti e ai bar. Aurel Victor Spachtholz Vettica di Amalfi.

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24 Agosto 1984 Stampa: La Repubblica – Lettere. Genitori, figli e chiavi di casa
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