L’8 agosto viene sentito Roberto Vinci alla presenza dei Sostituti Paolo Canessa, Francesco Fleury e Adolfo Izzo in relazione alla perquisizione avvenuta il 30 luglio 1984 a Salvatore Vinci.
Questa la testimonianza:
Il figlio confermerà sostanzialmente la versione fornita il 30 luglio 1984. Precisa che non ricorda se in occasione del primo intervento il padre era o no in casa o se era rientrato dopo che lui era uscito. Afferma testualmente: “Mio padre era in casa, almeno credo“. Lo stesso, poi, a specifica domanda, precisa di non aver un esatto ricordo se il padre, con la convivente e la bambina, siano rientrati prima che arrivasse la prima richiesta d’intervento. Lo stesso, infine, conclude, aggiungendo che il primo intervento è durato circa un’ora ed il secondo un po’ meno. Il secondo intervento invece è avvenuto in seguito ad una chiamata avvenuta intorno alle una del mattino.