Il 30 Luglio 1984 i Carabinieri si presentarono per una perquisizione presso l’abitazione di Salvatore Vinci in Via Cironi 8 a Firenze. Durante la perquisizione fu rinvenuta, in camera da letto, in un armadio secondario, sotto alcune coperte invernali, una borsa di paglia contenente tre stracci di tela, verosimilmente di cotone.

La borsa tonda come uno scudo e foderata, non presentava particolarità di rilievo. La sua fattura asiatica di livello ordinario non offriva spunti per risalirne all’origine commerciale. Era di paglia, di forma circolare di colore beige e strisce multicolori verticali. Questa borsa conteneva all’interno tre stracci di cotone, di dimensioni similari, ripiegati l’uno sull’altro.
Due dei tre stracci, stampati in giallo a fiorellini da un lato, racchiudevano a mo’ di copertina il terzo, bianco, e quantomai sporco di grigio con macchie rosso-vinose e giallastre. I carabinieri sequestravano il tutto, senza che Salvatore Vinci battesse ciglio, sospettando che le macchie scure fossero di sangue.
Le macchie scure sembravano essere sangue e ne furono contate 38 di queste macchie. Le macchie grigie sembravano poter essere ricondotte alla pulizia di un’arma.
Lo straccio fu sequestrato ed inviato successivamente dal Giudice istruttore al dr. Marini, nell’aprile 85, ad un laboratorio di analisi forense per eseguire una perizia chimico-ematologica e merceologica da una equipe di esperti ognuno per la parte di competenza. Vedi Sentenza Rotella 13 dicembre 1989 Pag. 146
L’equipe era così formata:
− prof. ANGELINI Rota, Istituto di Medicina Legale dell’Università di Roma;
− prof. CHIACCHERINI Ernesto e dott.ssa LUCCHETTI Claudia, entrambi dell’Istituto di Merceologia dell’Università di Roma;
− Ten. Col. TEATINI Luciano, Direttore del Centro Carabinieri Investigazioni Scientifiche;
− Capitano Luciano Garofano, addetto al Centro Carabinieri Investigazioni
Scientifiche.
Nell’occasione la borsa fu mostrata alla compagna del momento di Salvatore Vinci, Antonietta D’Onofrio, che non la riconobbe e nemmeno ne rivendicò la proprietà.
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