In base a quanto riferito da Francesco Vinci il giorno 9 dicembre 1982 e da Francesco T. il giorno 20 dicembre 1982 viene interrogato Claudio De Biasi il quale riferisce: “Parlai del mostro di Firenze ad altri detenuti asserendo che il Vinci Francesco non c’entrava nulla in quella faccenda e che il vero colpevole era libero. Tale mostro si identificava in un certo “Carlo” di Prato e che la pistola da lui usata, più precisamente una calibro 22 beretta, era mia e mancava la molla del caricatore. “Carlo” so che all’epoca faceva l’imbalsamatore di animali, in particolare uccelli“.
Sarà per questo che Mario Spezi scelse il nome Carlo per il suo romanzo? A Prato un Claudio N. imbalsamatore esiste ancora oggi.
22 Dicembre 1982 Testimonianza di Claudio De Biasi