Il 7 settembre 1985 a seguito della richiesta di Stefano mele, nell’interrogatorio del 6 settembre, dove aveva espresso la volontà di incontrare il figlio Natalino, avviene l’incontro presso la caserma dei CC di Borgo Ognissanti.
Il padre ribadiva la colpevolezza di Francesco Vinci aggiungendo però che lui era stato presente sul posto ma si era limitato ad osservare.
“… narra (c. 62, ibidem) ciò che il padre gli ha riferito. La sera del delitto lui era andato a cinema con sua madre e Lo Bianco. Uscitine, un uomo che li seguiva a distanza, aveva poi ucciso gli adulti, presente suo padre. E aggiunge: “… quell’uomo mi ha accompagnato poi a quella casa. Per la verità non ricordo se [mio padre] mi ha detto ‘mi ha… o mi hanno [cioè anche suo padre] accompagnato’…”. L’uomo, a dire di Stefano Mele, è Francesco Vinci.
Natalino aggiunge che gli ha riferito che con la stessa arma si commettono altri delitti, ma nulla intorno alla pistola. Conferma che ha ammesso con lui di essere stato presente, ma non ricorda se gli abbia fatto cenno della presenza di altre persone oltre al Vinci. Conclude che con suo padre, che non vedeva da venti mesi, ha parlato anche di altri fatti riguardanti la loro vita.”
Di ciò che disse Stefano durante il colloquio Natalino riferisce agli inquirenti il 7 settembre stesso alle 18.45.
Vedi Sentenza Rotella 13 dicembre 1989 Pag. 77/78