Il pomeriggio stesso i magistrati, Adolfo Izzo e Silvia Della Monica, si recarono di nuovo a casa di Maria Mele. La sua testimonianza molto cauta e il fatto di aver confermato di aver suggerito a Natalino di non dire nulla della notte dell’omicidio di Signa fecero apparire la testimonianza di Maria Mele poco convincente. Nell’occasione sequestrarono delle lettere e dei titoli relativi al saldo di un debito già scaduto ad agosto 1968 emesso in favore di Salvatore Vinci.

16 Agosto 1982 Sequestro a casa di Maria Mele
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