Nell’occasione del sequestro a casa di Maria Mele i magistrati Adolfo Izzo e Silvia Della Monica, interrogarono il padre di Stefano e Maria Mele, Palmerio Mele di 92 anni. Questo interrogatorio si svolse davanti a Maria Mele che appariva estremamente intimorita per quello che il padre poteva dire. Palmerio Mele riferì: “Mio figlio Stefano di ha detto di essere innocente e mi ha fatto capire che è stato attirato in una trappola da uno dei fratelli Vinci. Lui non poteva recarsi sul posto dell’omicidio con un motorino perchè non ne disponeva, e comunque non lo sapeva guidare. Possedeva una bicicletta, ma questa non sarebbe stata un mezzo compatibile con una distanza tra il luogo del delitto e la sua abitazione. A mio avviso il responsabile del delitto fu Francesco, quello dei fratelli più alto e più snello, è il più feroce dei tre. Ritengo che Stefano andò sul luogo del delitto assieme a Francesco Vinci , sul motorino da questo condotto. Non ricordo bene la data ma durante la carcerazione preventiva di mio figlio Stefano, mia figlia Antonietta ricevette, in via Acciaioli, la visita di uno dei fratelli Vinci, che proferì minacce e disse di sapere chi era il vero assassino“.

16 Agosto 1982 Testimonianza di Palmerio Mele

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