Il 15 marzo del 1969 il G.I. cerca di ottenere indicazioni da Natalino Mele circa la sere del delitto, eventuali incontri avuti e percorso effettuato. Nel racconto di Natalino questi temi s’intrecciano con i primi.
Vien quindi ‘portato (come?) a parlare di quanto avvenne quella sera’.
Principia a narrare di essere andato a vedere un film di guerra con la mamma sulla macchina dello ‘zio’. Fuori del cinema videro un uomo (non sa chi) con il quale non parlarono né la mamma né lo zio, e andarono in macchina.
Gl’inquirenti stanno confrontando la narrazione con quella di Stefano Mele. Ma sin qui, quali che siano le illazioni possibili circa un controllo da presso della coppia, le versione di Natalino è neutra e sembra abbastanza ragionata, nel senso che egli si sforza di ricostruire il ricordo, senza ripetere una lezione appresa.
Natalino riferisce che, giunti sul luogo ove poi sarebbe stato commesso il delitto (ma non gli si chiede se ci fosse già stato, e la cosa non era improbabile), sua madre scese dal veicolo per cambiar posto con lo zio, che tirò giù lo schienale. I due parlarono, ma il bambino non sa cosa dicessero. Gli si domanda, con un eufemismo, se i due abbiano fatto la ‘lotta’, ma il bambino risponde negativamente.
Subito dopo gli si domanda se abbia udito sparare ed egli risponde affermativamente.
La logica delle domande e delle risposte appalesa che chi interroga ha intuito che, ad un certo punto, il bambino dev’essersi addormentato, risvegliandosi al rumore degli spari. Ed è logico. Salvo curiosità morbosa da parte sua, ma bisogna che la madre non se l’attendesse per passata esperienza, non aveva alcunché da fare, era quasi l’una di notte e doveva aver sonno.
Non appare invece ragionevole la domanda, postagli subito dopo, ‘chi c’era con il padre’. Si legga la sequenza: “Chiestogli se sentì sparare risponde di sì; Chiestogli chi c’era con il padre il bambino insistentemente dice che con il padre c’era lo ‘Zio Piero‘ di Scandicci; Chiestogli chi abbia sparato il bambino dice ‘Piero'”.

Estratto dalla sentenza Rotella.

15 Marzo 1969 Testimonianza di Natalino Mele

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